Quale albero assorbe più CO2? Ecco la tabella
Indice dei contenuti
- Il problema della CO2
- Una soluzione naturale: piantare alberi che assorbono CO2
- Tabella assorbimento CO2: alberi a confronto
- Tabella assorbimento CO2: il primato del bambù gigante
- Obiettivo zero CO2: diventare carbon neutral grazie al bambù gigante
La piantumazione di nuove foreste rappresenta una delle soluzioni più efficaci al problema dell’inquinamento atmosferico (causato in buona parte dalle emissioni di CO2), per via della funzione di assorbimento dell’anidride carbonica svolta naturalmente da qualsiasi specie arborea.
Tutte le piante, tramite il processo di fotosintesi, assorbono una certa quantità di CO2 (e rilasciano ossigeno), ma alcune specie sono in grado di catturare più anidride carbonica rispetto ad altre. In questo articolo mettiamo a confronto in una tabella le proprietà di assorbimento della CO2 di alcuni alberi tipici del nostro territorio.
Nella comparazione abbiamo inserito anche il bambù gigante, una pianta particolarmente performante dal punto di vista del sequestro dell’anidride carbonica. Il bambù gigante è coltivato in Italia da Forever Bambù, l’azienda che con il progetto Forever Zero CO2 offre alle imprese l’opportunità di compensare la propria carbon footprint grazie all’eccezionale capacità di assorbimento del carbonio delle sue foreste di bambù gigante.
Il problema della CO2
L’inquinamento atmosferico è una delle più grandi sfide ambientali che ci troviamo oggi ad affrontare. Tra le principali cause di tale fenomeno troviamo le attività industriali, gli impianti per la produzione dell’energia, gli impianti di riscaldamento e il traffico stradale.Tutto ciò provoca la diffusione nell’aria di agenti inquinanti di vario tipo, come il particolato (PM10 e PM2,5), gli ossidi di azoto (NOx), l’Ozono (O3), il piombo e l’anidride carbonica (CO2).
Quest’ultima, nello specifico, è responsabile insieme ad altri gas climalteranti del cosiddetto “effetto serra”, che determina un progressivo riscaldamento del clima generando danni irreparabili al nostro Pianeta, come la scomparsa della biodiversità, lo scioglimento dei ghiacciai (con conseguente innalzamento del livello dei mari) la desertificazione e il verificarsi di fenomeni meteorologici sempre più estremi e frequenti.
L’eccessiva quantità di carbonio nell’atmosfera è in buona parte dovuta alla lavorazione e all’utilizzo di combustibili fossili come il petrolio e il carbone, ma anche a fenomeni come la deforestazione incontrollata.
Per abbassare i livelli di anidride carbonica presenti nell’aria occorre agire su diversi fronti: da un lato bisogna adottare soluzioni che permettano di ridurne e azzerarne le emissioni (come la mobilità sostenibile o il ricorso a fonti rinnovabili), dall’altro è necessario ricorrere a strategie per assorbire il carbonio già circolante, ad esempio per mezzo di tecnologie per la cattura della CO2.
Una soluzione naturale: piantare alberi che assorbono CO2
La tecnologia non è l’unico strumento che abbiamo a disposizione per ridurre la quantità di anidride carbonica nell’aria. Da questo punto di vista anche la Natura può essere un’ottima alleata!
Infatti, tra le varie strategie che possiamo adottare per risolvere il problema del carbonio ce n’è una completamente naturale, tanto semplice quanto efficace: la riforestazione e la creazione di foreste.
Gli alberi assorbono naturalmente CO2 e producono ossigeno, effettuando quindi un vero e proprio lavoro di filtraggio e purificazione dell’aria: più alberi saremo in grado di piantare, più si ridurrà naturalmente la quantità di anidride carbonica in circolazione.
La scelta di creare nuove foreste o ripiantare quelle precedentemente distrutte non è utile solo dal punto di vista dell’inquinamento atmosferico, ma è anche un modo per contrastare l’eccessiva cementificazione e il consumo del suolo.
Tabella assorbimento CO2: alberi a confronto
Il grado di assorbimento di CO2 non è lo stesso per tutte le specie arboree. Alcune tipologie di alberi, infatti, risultano più efficienti di altre in questo compito.
Nella seguente tabella mettiamo a confronto la capacità di assorbimento di carbonio di alcune piante che si sviluppano nella fascia climatica temperata. Nello specifico, consideriamo la capacità di assorbimento di una foresta di 1 ettaro per ciascuna specie, nel periodo di un anno solare. Si tratta inoltre di sistemi forestali in cui la vegetazione ha raggiunto la maturità.
Tipi di vegetazione | Gestione forestale |
Tasso di assorbimento annuo a maturità delle foreste — Ton CO2/ha/anno |
Abete | Fustaia | 24,20 |
Larice | Fustaia | 24,20 |
Pino | Fustaia | 16,02 |
Cipresso | Fustaia | 16,72 |
Pioppo | Arboricoltura | 9,89 |
Faggio | Fusta/Ceduo | 9,80/8,49 |
Cerro | Fusta/Ceduo | 9,41/6,50 |
Castagno | Fusta/Ceduo | 9,00/8,76 |
Leccio | Fusta/Ceduo | 8,53/7,97 |
Bosco misto | Misto | 7,74 |
Tab. 1 – Fonte: REGES, 2018
Tabella assorbimento CO2: il primato del bambù gigante
Nella tabella precedente abbiamo esaminato il grado di CO2 assorbita annualmente da differenti foreste mature. Tuttavia, c’è un’altra pianta che occorre prendere in considerazione quando si parla di attività di carbon sink, una pianta che arriva da lontano, ma che dal 2014 viene coltivata con successo nel nostro territorio da Forever Bambù. Stiamo parlando del bambù, più precisamente della specie Phyllostachys edulis, anche nota come bambù gigante Moso.
Aggiungiamo quindi una riga alla nostra tabella di assorbimento della CO2:
Tipi di vegetazione | Gestione forestale |
Tasso di assorbimento annuo a maturità delle foreste — Ton CO2/ha/anno |
Bambù (Phyllostachys edulis) | Taglio 1/3 a 8 anni | 275 |
Tab. 2 – Fonte: Studio di Indaco2
Come si può vedere chiaramente dai numeri riportati, derivanti da uno studio condotto da Indaco2, un bambuseto di 1 ettaro, gestito con cicli periodici di taglio, assorbe in un anno una quantità di anidride carbonica notevolmente maggiore rispetto a quello rilevato per le piante della Tabella 1: si parla di ben 275 tonnellate di anidride carbonica prelevata in un anno da ogni ettaro di bambuseto, contro le 7,74 tonnellate annuali assorbite, ad esempio, da un bosco misto di conifere e latifoglie. Ci troviamo quindi di fronte a una quantità di CO2 sequestrata di ben 36 volte maggiore!
Obiettivo zero CO2: diventare carbon neutral grazie al bambù gigante
Il bambù gigante rappresenta, come abbiamo visto, uno degli strumenti naturali più efficaci che abbiamo a disposizione per ridurre le emissioni di carbonio. Lo sa bene Forever Bambù che, con il progetto Forever Zero CO2 offre alle aziende e agli imprenditori italiani l’opportunità di compensare la propria impronta carbonica finanziando la piantumazione di nuovi bambuseti, gestiti in base a rigorosi protocolli di taglio che permettono di raggiungere i risultati riportati nella Tabella 2.
Il progetto prevede diverse soluzioni, a seconda dei risultati che si desiderano raggiungere: dalla mini foresta di 8mq, che permette di assorbire 209 Kg di CO2 all’anno (perfetta per le esigenze di privati e liberi professionisti), fino alla iper foresta di 10.000mq, dedicata alle grandi aziende, con una capacità di compensazione della CO2 di ben 260 tonnellate annuali.
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